venerdì 3 maggio 2013

La posa delle ceramiche

La riuscita di un pavimento è dovuta non solo alla qualità delle piastrelle, ma a tutto un insieme di elementi (sottofondo, strato legante, giunti di dilatazione, piastrelle, ecc.) che costituiscono un vero e proprio sistema. Ecco perché le operazioni di posa sono da considerarsi importanti tanto quanto la scelta delle piastrelle.
In questa fase entra in gioco la capacità di saper combinare estetica e tecnica, progetto e realizzazione, richiesta e risultato.
Arredatori e architetti, ma anche gli stessi posatori e consumatori, devono quindi elaborare un progetto che, oltre alle indicazioni estetico-visive, contenga le regole da seguire durante l'installazione; regole che variano in funzione dell'aspetto che si vuole conferire al pavimento o alla parete.
È compito del progettista stabilire, in funzione della struttura e della destinazione d’uso del piano di calpestio, il corretto modo di applicazione delle piastrelle.
Le scelte cromatiche e gli schemi di posa per la realizzazione di un pavimento o di un rivestimento devono tener conto di vari fattori tra i quali la dimensione dell'ambiente (altezza, illuminazione naturale o artificiale) oltre allo stile ed allo schema di posa che saranno realizzati. 
Il risultato finale può dunque variare in base ad alcuni effetti ottici, guidati dai colori e dagli schemi di posa , a cui è soggetto l'occhio umano.
Per esempio, spazi di dimensioni identiche sembrano diversi a seconda di come sono riempiti: il nero e i colori scuri riducono lo spazio in quanto assorbono luce; il bianco e i colori chiari diffondono luce e quindi allargano lo spazio; le righe verticali allungano lo spazio mentre quelle orizzontali lo allargano. Le quadrettature, invece allungano e allargano.
Superfici nere o scure sembrano più piccole di superfici bianche o chiare anche quando hanno dimensioni identiche.
Invece, un pavimento chiaro ed uniforme ingrandisce visivamente una stanza ed è particolarmente indicato per piccoli ambienti.
Tonalità fra loro contrastanti, invece, riducono le dimensioni dell’ambiente percepite. Una combinazione contrastante tra pavimento e rivestimenti alle pareti riesce a garantire una percezione della stanza più ampia rispetto alle dimensioni reali, soluzione particolarmente indicata per ambienti quali il bagno o i corridoi.
Abilità e professionalità permetteranno di stabilire la giusta ampiezza delle fughe e la tecnica di posa migliore.
La progettazione è una fase preliminare indispensabile alla realizzazione di una superficie correttamente rivestita. Per elaborare un buon progetto è necessario analizzare le caratteristiche della superficie da piastrellare, determinanti per la scelta di una corretta soluzione progettuale, e le tecniche di posa a disposizione:
  • lo stato delle superfici, il cui esame permette di stabilire eventuali trattamenti di pulizia e di scegliere l'adesivo adatto;
  • il comportamento dilatometrico, che può indurre delle tensioni dovute alla dilatazione di alcuni strati;
  • il modulo di elasticità e il dimensionamento, che determinano il comportamento della struttura nelle reali condizioni di carico;
  • la composizione e l'articolazione strutturale, che indica la posizione e la dimensione dei giunti di costruzione (che consentono spostamenti tra parti contigue della struttura);
  • geometria della superficie da rivestire, che può influenzare la scelta delle piastrelle, della loro disposizione e della tecnica di posa
A questa prima fase di valutazione segue un esame incrociato delle proprietà delle piastrelle, dell'ambiente di destinazione e delle caratteristiche del supporto da piastrellare; in base a questo il progettista sarà in grado di stabilire la tecnica di posa da utilizzare, eventuali trattamenti aggiuntivi da eseguire sul supporto e inoltre ampiezza, percorso e orientamento delle fughe.
La realizzazione delle fughe richiede un'attenzione particolare. Da esse dipende il valore estetico tecnico ed economico di una superficie piastrellata, perciò nulla può essere affidato al caso ma è necessario che si stabilisca anche il tipo di materiale di riempimento da utilizzare: pochi millimetri di differenza possono produrre effetti estetici molto diversi e, se riempite con materiale non adatto, potrebbero rovinare l'intero lavoro.
Per i pavimenti posati in combinazione di più formati rettificati è necessaria una fuga di 2 mm e di 4 mm nel caso, invece, di posa in combinazione di materiali rustici non rettificati. Per i rivestimenti posati utilizzando un prodotto rettificato è necessaria una fuga di 2 mm. La posa senza fuga (accostata) è più economica e veloce, ma conferisce ai pavimenti maggiore rigidità e scarsa capacità di assestamento. Negli ultimi anni le migliori aziende hanno prodotto stucchi speciali adatti a colorare e proteggere le fughe.
Qualità e durabilità della superficie piastrellata sono legate alla tecnica di posa impiegata nella sua realizzazione. Le operazioni da eseguire variano in funzione della tecnica utilizzata.
Per il fissaggio al supporto (pavimento, parete, etc...) vengono adottati due metodi:
lo strato di allettamento che attacca le piastrelle al pavimento può essere la
malta cementizia (posa a malta) o collanti appositi (posa a colla).
Nella posa a malta cementizia vengono utilizzate delle miscele di cemento (e/o calce), sabbia e acqua. La malta, applicata in "strato spesso" (3-5 cm), forma uno strato di allettamento dotato di una buona resistenza meccanica, di un'elevata rigidità, di un'adeguata adesività e resistenza al gelo e di una moderata resistenza all'attacco chimico.
La posa a colla, più raffinata e precisa, è anche più costosa, infatti, oltre al costo dei collanti, è necessario preparare sul pavimento uno strato di cemento perfettamente orizzontale detto caldana.

(Dal sito http://www.qualipiastrelle.it/)

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