Il Parlamento Europeo, istituzione i cui membri sono eletti
direttamente dall’Europa dei Popoli, ha approvato a larga maggioranza
una risoluzione comune presentata da cinque gruppi parlamentari a favore
del reinserimento nell’agenda della Commissione Europea del dossier sul
‘made in’, relativo all’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine
della merce introdotta sul mercato comunitario.
Confindustria Ceramica rimarca con forza
l’importanza di un provvedimento che punta ad allineare l’Europa ai
principali competitori economici mondiali, quali Stati Uniti, Cina,
Arabia Saudita, Brasile, Giappone solo per citarne alcuni. Una norma
che, peraltro, consentirebbe al consumatore europeo di operare scelte di
consumo consapevoli, grazie alla conoscenza dell’origine delle merci,
un fattore sicuramente significativo ed importante nella decisione
d’acquisto.
Un provvedimento particolarmente importante soprattutto per quelle
produzioni fortemente caratterizzate made in Italy, come lo è la
ceramica italiana, che sconta anche in Europa, tra gli altri, fenomeni
di’ ‘Italian sounding’: l’acquisto di prodotti il cui naming echeggia
all’Italia, ma che vengono invece realizzati da produttori di altri
Paesi. I prodotti realizzati nel Mercato Comune, che devono adottare
elevatissimi standard ambientali e di sicurezza sul lavoro imposti
dall’Europa, si scontrano con una incredibilmente incerta legislazione
dell’origine della merce della stessa Europa, che richiederebbe invece
una necessaria coerenza. Auspichiamo che la reiterata, ampia e
chiarissima volontà espressa dal Parlamento Europeo venga recepita dalla
Commissione e dal Consiglio Europeo e possa trasformarsi, nel più breve
tempo possibile, in un provvedimento legislativo a valore su scala
europea. Un indispensabile norma che, avente forza di legge in Europa,
potrebbe ulteriormente rafforzare il ‘Ceramics of Italy’, marchio che
l’intera industria ceramica italiana riserva ai soli prodotti realizzati
sul suolo nazionale.
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