giovedì 17 ottobre 2013

Il parquet flottante

Quando la posa di un parquet esclude qualsiasi impiego di tecnica invasiva è perché si opta per una soluzione che consente una messa in posa semplice che permette di riutilizzare i listelli impiegati anche per altre applicazioni, qualora lo si desideri. In questo caso, si ricorre alla posa di un pavimento per mezzo della tecnica flottante, impiegata, solitamente, per i parquet prefiniti in legno naturale. Questa tecnica tende a prendere sempre più piede proprio grazie alla sua estrema facilità e praticità di messa in posa, entrambi fattori che ne favoriscono l'assemblaggio fai da te, senza l'impiego di sostanze tossiche o ancora di arnesi che pregiudicherebbero la pavimentazione sottostante. In pratica, scegliere la messa in posa flottante consente di gestire i listelli nelle modalità preferite e intervenire in qualsiasi caso di ripensamento o ristrutturazione. La tecnica flottante, detta anche galleggiante consiste in una delle posature più recente, pratica, veloce, meno invasive e anche più ecocompatibile, in quanto, il montaggio non prevede l'impiego di chiodi o di colle. I listelli, infatti, vengono semplicemente combinati, incastrati grazie ad una combinazione classicamente definita come maschio-femmina e, in seguito, appoggiati sul pavimento; quest'ultimo deve essere ricoperto da un foglio di materiale isolante in grado di uniformare il contatto del parquet galleggiante col piano di posa e impedire, al contempo, la risalita di umidità e la propagazione di rumori (i materiali impiegati solitamente sono, un foglio di nylon, una guaina bituminosa, oppure una lastra di polietilene espanso a cellule chiuse di circa 2 mm di spessore): lo strato andrà risvoltato in prossimità delle pareti, dietro al battiscopa. Va da se che il materassino da appoggiare sul pavimento sottostante o sul massello deve essere in grado di resistere a carichi sia statici che dinamici, in base alla destinazione della pavimentazione e, in qualsiasi caso, servirà per garantire una superficie liscia e omogenea sulla quale appoggiare il parquet, caratterizzato da uno spessore molto sottile. Dopo aver scelto il lato della stanza dal quale iniziare e aver steso il materassino isolante è possibile, dunque, procedere con la posa delle tavole, rivolgendo la parte dell'incastro detta femmina, dalla parte della parete, ricordandosi di lasciare almeno 10 mm dal perimetro del locale, oppure a partire dagli angoli e rettificando e smussando qualora i muri non fossero perfetti. Talvolta si ricorre al nastro isolante per mantenere una maggiore stabilità della pavimentazione, stendendo l'adesivo sul lato della larghezza e su quello della lunghezza delle tavole. Quando si finisce la messa in posa, si procede con le finiture, ad esempio con il taglio degli elementi isolanti in eccesso e si lascia riposare il parquet per 24 ore prima di calpestarlo. Inoltre, per mezzo della tecnica flottate, i listelli, solamente appoggiati al pavimento sottostante, sono in grado di espandersi o contrarsi a seconda delle variazioni di temperatura. Con la tecnica flottante, il parquet viene ancorato al pavimento sottostate e si mantiene fermo dal suo stesso peso, inoltre, non è necessario attendere lunghi tempi per la finitura, come accede, invece, per il fissaggio con la colla e ancora, la tecnica flottante consente di riutilizzare i listelli per altre pavimentazioni, se, ad esempio si cambia idea circa la collocazione del parquet, circa l'arredamento della stanza, oppure se si decide di sostituirli solo per una parte. Tuttavia, è da tenere presente un fattore determinante per la buona riuscita della messa in posa, ovvero il fatto di calcolare con minuziosità le distanze e incastrare bene i listelli al fine di evitare quei piccoli movimenti degli stessi, a causa della presenza di microfessure. Come per qualsiasi messa in posa di un parquet, anche la tecnica flottante consente di procedere con la disposizione dei listelli in molteplici geometrie. Quelle più impiegate sono le seguenti: listoni, spine di pesce, lastra, scala, intreccio, felce, testa in avanti e baston rotto.
In commercio è possibile trovare diversi tipi di pavimento adatti alla tecnica flottante. La diversità di
decori, colori e riproduzioni di materiali, permettono l'impiego di questi parquet in qualsiasi soluzione di arredamento, dal rustico cotto, al più elegante marmo, ma non sono da escludere le ceramiche e il legno: soluzioni che, in qualsiasi caso garantiscono un prezzo significativamente ridotto. Un altro fattore da considerare quando si effettua la scelta della posa del parquet, è quello relativo al fatto di preservare il pavimento sottostante. Questo, in particolar modo si verifica quando, ad esempio, non si vuole rovinare un prestigioso pavimento, posando sopra di esso il parquet, oppure quando, in una casa in affitto il proprietario si ostina ad ostacolare l'esigenza degli inquilini di posare il parquet; può anche capitare che, in previsione di un futuro trasloco, non si voglia lasciare un parquet nella casa precedente e la tecnica, flottante, come oramai è ben chiaro, consente di riutilizzare gran parte dei listelli, la perdita, mal che vada, si attesterebbe tra il 15-20% del materiale. Un caso in cui è inevitabile ricorrere alla tecnica flottante è quando si è in presenza di piccole imperfezioni del massetto o del pavimento sottostante: i dislivelli, oppure la mancanza della giusta porosità per far attaccare la colla, sono tutti fattori che, con l'impiego di un tappetino isolante vengono rimediati. Sarà necessario, dunque, procedere per prima cosa alla rimozione e alla sostituzione delle piastrelle rotte, o comunque livellare bene gli avvallamenti con lo stucco o con prodotti simili.

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