Quando la posa di un parquet
esclude qualsiasi impiego di tecnica invasiva è perché si opta per una soluzione che consente una messa
in posa semplice che permette di riutilizzare i listelli
impiegati anche per altre applicazioni, qualora lo si desideri. In
questo caso, si ricorre alla posa di un pavimento per mezzo della
tecnica flottante,
impiegata, solitamente, per i parquet
prefiniti in legno
naturale. Questa tecnica tende a prendere sempre più piede proprio
grazie alla sua estrema facilità e praticità di messa in posa,
entrambi fattori che ne favoriscono l'assemblaggio fai da te, senza
l'impiego di sostanze tossiche o ancora di arnesi che
pregiudicherebbero la pavimentazione sottostante. In pratica,
scegliere la messa in posa flottante consente di gestire i listelli
nelle modalità preferite e intervenire in qualsiasi caso di
ripensamento o ristrutturazione. La tecnica
flottante, detta anche galleggiante
consiste in una delle posature più recente,
pratica, veloce, meno invasive
e anche più ecocompatibile,
in quanto, il montaggio non prevede l'impiego di chiodi o di colle. I
listelli, infatti,
vengono semplicemente combinati, incastrati
grazie ad una combinazione
classicamente definita come maschio-femmina
e, in seguito, appoggiati sul pavimento; quest'ultimo deve essere
ricoperto da un foglio
di materiale isolante
in grado di uniformare il contatto del parquet galleggiante col piano
di posa e impedire,
al contempo, la
risalita di umidità e la propagazione di rumori
(i materiali impiegati solitamente sono, un foglio di nylon, una
guaina bituminosa, oppure una lastra di polietilene espanso a cellule
chiuse di circa 2 mm di spessore): lo strato andrà risvoltato in
prossimità delle pareti, dietro al battiscopa. Va da se che il
materassino da appoggiare sul pavimento sottostante o sul massello
deve essere in grado di resistere a carichi sia statici che dinamici,
in base alla destinazione della pavimentazione e, in qualsiasi caso,
servirà per garantire una superficie liscia e omogenea sulla quale
appoggiare il parquet, caratterizzato da uno spessore molto sottile.
Dopo aver scelto il lato della stanza dal quale iniziare e aver steso
il materassino isolante è possibile, dunque, procedere con la posa
delle tavole,
rivolgendo la parte dell'incastro detta femmina, dalla parte della
parete, ricordandosi di lasciare almeno 10 mm dal perimetro del
locale, oppure a partire dagli angoli e rettificando e smussando
qualora i muri non fossero perfetti. Talvolta si ricorre al nastro
isolante per mantenere una maggiore stabilità della pavimentazione,
stendendo l'adesivo sul lato della larghezza e su quello della
lunghezza delle tavole. Quando si finisce la messa in posa, si
procede con le finiture,
ad esempio con il taglio degli elementi isolanti in eccesso e si
lascia riposare il parquet per 24 ore prima di calpestarlo. Inoltre,
per mezzo della tecnica flottate, i listelli, solamente appoggiati al
pavimento sottostante, sono in grado di espandersi o contrarsi a
seconda delle variazioni di temperatura. Con la tecnica flottante, il
parquet viene ancorato al pavimento sottostate e si mantiene fermo
dal suo stesso peso, inoltre, non è necessario attendere lunghi
tempi per la finitura, come accede, invece, per il fissaggio con la
colla e ancora, la tecnica flottante consente di riutilizzare i
listelli per altre pavimentazioni, se, ad esempio si cambia idea
circa la collocazione del parquet, circa l'arredamento della stanza,
oppure se si decide di sostituirli solo per una parte. Tuttavia, è
da tenere presente un fattore determinante per la buona riuscita
della messa in posa, ovvero il fatto di calcolare
con minuziosità le distanze e incastrare bene i listelli al fine di
evitare quei piccoli movimenti degli stessi,
a causa della presenza di microfessure. Come per qualsiasi messa in
posa di un parquet, anche la tecnica flottante consente di procedere
con la disposizione dei listelli in molteplici geometrie.
Quelle più impiegate sono le seguenti: listoni,
spine di pesce, lastra, scala, intreccio, felce, testa in avanti e
baston rotto.
In
commercio è possibile trovare diversi tipi di pavimento adatti alla
tecnica flottante. La diversità di decori,
colori e riproduzioni di materiali,
permettono l'impiego di questi parquet in qualsiasi soluzione di
arredamento, dal rustico cotto, al più elegante marmo, ma non sono
da escludere le ceramiche e il legno: soluzioni che, in qualsiasi
caso garantiscono un
prezzo significativamente ridotto.
Un altro fattore da considerare quando si effettua la scelta della
posa del parquet, è quello relativo al fatto di preservare
il pavimento sottostante.
Questo, in particolar modo si verifica quando, ad esempio, non si
vuole rovinare un prestigioso pavimento, posando sopra di esso il
parquet, oppure quando, in una casa in affitto il proprietario si
ostina ad ostacolare l'esigenza degli inquilini di posare il parquet;
può anche capitare che, in previsione di un futuro trasloco, non si
voglia lasciare un parquet nella casa precedente e la tecnica,
flottante, come oramai è ben chiaro, consente di riutilizzare gran
parte dei listelli, la perdita, mal che vada, si attesterebbe tra il
15-20% del materiale. Un caso in cui è inevitabile ricorrere alla
tecnica flottante è quando
si è in presenza di piccole imperfezioni del massetto o del
pavimento sottostante:
i dislivelli, oppure la mancanza della giusta porosità per far
attaccare la colla, sono tutti fattori che, con l'impiego di un
tappetino isolante vengono rimediati. Sarà necessario, dunque,
procedere per prima cosa alla rimozione e alla sostituzione delle
piastrelle rotte, o comunque livellare bene gli avvallamenti con lo
stucco o con prodotti simili.
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